Perche non trovare la bellezza e armonia, nella tua citta’, magari vicino… molto vicino…. Dentro i confini della tua casa.

Una pianta, una fioriera, un aiuola, un giardino pensile … sono soluzioni a portata di mano perche’ esistono sistemi tecnologici evoluti che ci aiutano a controllare una natura che a volte non sembra amica.

Ora il giardino puo sconfinare i propri limiti ed essere proposto anche sulla tua casa sul tuo condominio, sulla tua terrazza , migliore di prima e piu perfomante.

La dove c’e il cemento ora c’e un fiore.

Le soluzioni greeen roof tetto verde, sono ormai alla tua portata e possono creare non solo una copertura a verde ma un vero e proprio “giardino dei sensi” un giardino intensivo da vivere, da considerare in continua evoluzione come Ippolito Pizzetti ama definirlo “un’ opera non è mai compiuta perché continuamente ricreata dalla mano dell’ uomo”.

Ci sono incentivi anche cumulabili con una riqualificazione energetica.

Pensate ad un ambiente in cui profumi di zagara si avvicendano nello spazio a profumi di mirto, rosmarino, timo, assenzio, oppure odori di muschio, di felce e sottobosco a profumi di menta, o ancora fragranze di rose e di gelsomino che si stemperano nel profumo dell’ erba appena tagliata.

Pensate al piacere che suscita lo spettacolo di azalee e rododendri nel parco della Burcina, a Biella o agli effetti cromatici dei tulipani in fiore a Pralormo; in un profilo più ridotto pensate alle diversità di forme e colori presenti negli orti botanici o agli spettacolari mix border inglesi o alla copiosità di fioritura di certe rose rampicanti antiche o ibridi che trovano ambientazioni fortunate.

Udito e tatto sembrano secondari; ma ad esempio avete mai provato a camminare scalzi su un prato rasato di menta? Tendere l’orecchio con attenzione e sentire echeggiare il verso di qualche uccello o animale domestico, oppure, in ambienti più elaborati, avete provato ad ascoltare musica da speciali diffusori nascosti nella vegetazione studiati per esterni, magari sotto l’ ombra di un faggio e avvolti dal confortevole tessuto tecnico con cui la vostra sdraio vi sostiene?

Vi è mai capitato di lasciarvi cullare dal leggero scorrere di un timido rivolo d’acqua? Gusto e tatto non hanno bisogno di commenti nella sezione orto–frutteto di un giardino: provate ad assaporare le fragranze di agrumi appena colti, della lattuga fresca o della valeriana, di frittelle al fiore di robinia o di zucchino.

Pochissimi esempi per esprimere una straordinaria variabilità che un bravo paesaggista non può trascurare, sulla scia dei grandi maestri del passato e del presente, così come chiunque si cimenti nell’ arte dei giardini.

Certo l’ ambiente cittadino o la campagna prettamente agricola ed estensiva tendono a far dimenticare questi aspetti, per cui il giardino può venire eccessivamente o erroneamente semplificato. La presenza di eventi e fenomeni inquinanti distoglie la nostra attenzione da elementi importanti e certamente limita molto le possibilità di attuazione di un’area verde, ma vale la pena considerare terrazze, balconi, cortili, aiuole, fioriere come veri e propri giardini sui quali la sperimentazione non si ferma mai.

Vale la pena continuare a cercare nuove combinazioni sempre più adatte a superare le avversità ambientali, ad adeguarsi alla moltitudine di microclimi presenti fuori e dentro la città, non dimenticandosi che il giardino è anche esperienza, attenzione, cura, passione di chi lo crea.

È saggio non avere fretta di cercare il punto di equilibrio del sistema tenendo conto che trovarlo in condizioni sfavorevoli è difficile ma non impossibile. Solo così bellezza e armonia riescono a esprimersi pienamente, in modo semplice e suscitando pace e serenità nei confini della propria casa.

Se viviamo il verde come un impegno o peggio come una complicazione vuol dire che siamo lontani da questo punto di equilibrio e che la strada è quella di cambiare, di non fossilizzarsi su alcuni elementi non adatti: ad esempio un tipo di pianta, un arredo, un ombreggiante, una barriera, un elemento architettonico; a volte si rende necessario ridurre di dimensioni, se troppo grande, l’area di utilizzo, sfruttandone meglio una parte; a volte è necessario abbandonare il concetto di vivere il giardino ma accettare di ammirarlo a distanza, cosi come talvolta si può essere costretti a chiuderlo rispetto all’esterno, alla stregua dei giardini medioevali, creando una sorta di isola felice separata dal mondo esterno.

Molte sono le soluzioni e ciascuna di esse può essere positiva se presa con elasticità mentale, magari ricorrendo alle conoscenze di esperti del settore, possibilmente imparziali. Quello che conta alla fine è un verde a nostra misura, che non sfugga al nostro controllo e che in definitiva migliori la qualità della nostra vita.

Certo è che se molte persone non si scoraggiassero, soprattutto in tempi di risorse limitate, e gli atteggiamenti di cui si è parlato venissero in qualche modo incentivati dalle amministrazioni comunali, l’effetto positivo sulla qualità della vita non sarebbe solo personale ma collettivo.

Franco Martini